Come funzionano le provvigioni nelle agenzie immobiliari: una guida chiara

Costanza Arbinolo
Autore

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Le provvigioni delle agenzie immobiliari rappresentano una componente fondamentale del funzionamento del settore immobiliare.

Sono essenzialmente le commissioni che gli agenti immobiliari ricevono per i loro servizi e possono variare in base a diversi fattori, tra cui il valore della proprietà e gli accordi contrattuali. 

In questa guida, esploreremo in dettaglio come funzionano le provvigioni delle agenzie immobiliari, illustrando i vari aspetti che influenzano queste commissioni e fornendo esempi pratici per una comprensione più chiara.

Cos’è la provvigione dell’agenzia immobiliare

La provvigione è la somma di denaro che un agente immobiliare riceve come compenso per i servizi offerti durante una transazione immobiliare, che generalmente è una percentuale del prezzo di vendita dell’immobile.

Rappresenta il principale guadagno per gli agenti immobiliari e può essere negoziata nel contratto tra l’agente e il cliente. 

Solitamente, sia l’acquirente che il venditore possono essere soggetti al pagamento della provvigione, anche se le modalità variano a seconda degli accordi specifici.

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Cosa si paga con la provvigione?

La provvigione copre un insieme di servizi, che rendono più semplice e sicura la compravendita. 

Nella cifra richiesta dall’agenzia rientrano attività come: 

  • la valutazione dell’immobile;
  • la promozione tramite annunci online e offline; 
  • la gestione delle visite;
  • la verifica della documentazione e l’assistenza fino al rogito notarile. 

In molti casi, vendere casa con l’agenzia da accesso a consulenza legale o fiscale e supporto nella trattativa. 

La provvigione, quindi, va vista come il costo complessivo per affidarsi a un professionista che segue ogni fase della vendita.

Chi paga la provvigione?

In linea generale, il costo della provvigione deve essere pagato sia dal venditore che dall’acquirente, salvo diversi accordi. 

È fondamentale chiarire chi è responsabile del pagamento della provvigione prima di finalizzare qualsiasi accordo, per evitare malintesi e garantire una transazione trasparente e corretta. 

Quando è dovuta la provvigione?

La provvigione è dovuta nel momento in cui l’affare si conclude grazie all’intervento dell’agente immobiliare

Questo significa che, se l’acquirente e il venditore raggiungono un accordo grazie alla mediazione dell’agenzia, il compenso diventa esigibile, anche se il rogito non è stato ancora stipulato. 

In alcuni contratti, il diritto alla provvigione sorge già alla firma del compromesso, mentre in altri direttamente al rogito notarile.

Calcolo delle provvigioni

La percentuale comunemente accettata oscilla generalmente tra il 2% e il 7% del prezzo di vendita dell’immobile

Ad esempio, se una casa viene venduta per 200.000 euro, la provvigione potrebbe variare tra 4.000 e 14.000 euro, IVA esclusa: quest’ultima è il 22% della provvigione pattuita.

Percentuale standard

Le agenzie immobiliari stabiliscono spesso una percentuale fissa nel contratto di intermediazione, ma è possibile negoziare questo valore, specialmente in mercati competitivi o per immobili di alto valore. 

È importante notare che la percentuale della provvigione deve coprire non solo il compenso dell’agente, ma anche i costi operativi dell’agenzia, come la pubblicità e le spese amministrative

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Variabili che influiscono

Una delle variabili principali è il valore dell’immobile: case di alto valore possono avere una percentuale di provvigione inferiore rispetto a quelle di valore più basso, poiché l’importo totale della commissione sarebbe comunque significativo. 

Anche la complessità della transazione gioca un ruolo: vendite che richiedono più tempo e risorse, come quelle di immobili commerciali o proprietà con problemi legali, possono giustificare una provvigione più alta. 

Inoltre, il mercato locale può influenzare le provvigioni; in mercati molto competitivi, le agenzie potrebbero ridurre le percentuali per attrarre più clienti

In ultimo, possono incidere la reputazione e l’esperienza dell’agenzia: agenzie con un’alta reputazione e un ampio portafoglio di servizi possono richiedere una provvigione più alta rispetto a nuove agenzie che cercano di stabilire la propria presenza sul mercato.

Differenze tra le regioni italiane

In Italia non esiste una tariffa unica nazionale, per cui ogni regione (e in alcuni casi anche ogni città) ha percentuali di riferimento che possono variare in base al mercato locale

Nelle grandi città come Milano o Roma, dove il valore degli immobili è più alto, le provvigioni tendono a collocarsi su percentuali più basse, mentre nei centri più piccoli possono essere leggermente superiori. 

Alcune Camere di Commercio pubblicano tabelle orientative sulle provvigioni, ma si tratta solo di indicazioni: l’importo finale resta comunque frutto della negoziazione tra cliente e agenzia.

Normative e regolamenti

Le norme stabiliscono requisiti professionali per gli agenti, criteri di trasparenza nei contratti e indicazioni precise sul riconoscimento della provvigione.

Leggi italiane sulle provvigioni

In Italia, uno dei riferimenti principali è la Legge n. 39 del 1989, che disciplina l’attività di mediazione immobiliare

Secondo questa legge, gli agenti devono essere iscritti presso la Camera di Commercio e rispettare determinati requisiti professionali. Inoltre, le provvigioni devono essere chiaramente definite nel contratto di mediazione e comunicate in modo trasparente ai clienti. 

Le normative richiedono anche che gli agenti forniscano una dettagliata rendicontazione delle spese e dei servizi offerti

Contratti e clausole

I contratti di mediazione immobiliare devono essere redatti in forma scritta e includere dettagli specifici come: 

  • la durata dell’incarico;
  • l’importo della provvigione;
  • le modalità di pagamento. 

Una clausola fondamentale nei contratti di mediazione è quella che specifica le circostanze in cui l’agente ha diritto alla provvigione, ad esempio se la vendita si concretizza a seguito di regolarizzazione della planimetria (se necessario sanare un abuso edilizio) o all’accettazione del mutuo.

Altre clausole possono riguardare la risoluzione anticipata del contratto e le penali in caso di inadempimento da parte del cliente o dell’agente. 

Diritti e doveri delle parti

Gli agenti immobiliari hanno il diritto di ricevere la provvigione agenzia immobiliare pattuita nel contratto, a condizione che abbiano svolto il loro ruolo nel facilitare la compravendita. Hanno anche il dovere di fornire informazioni accurate e complete sulle proprietà, oltre a rispettare le normative professionali e di condotta.

D’altra parte, i clienti hanno il diritto di ricevere un servizio professionale e trasparente, con tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni informate. 

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La provvigione è detraibile?

Sì, la provvigione dell’agente immobilare è detraibile, ma solo in determinate condizioni. 

La normativa fiscale italiana prevede, infatti, che le spese sostenute per l’intermediazione immobiliare possano essere detratte, a patto che siano collegate all’acquisto della prima casa e siano state sostenute direttamente dall’acquirente.

Quanto si può detrarre dalle spese di agenzia immobiliare?

La detrazione prevista è pari al 19% della spesa sostenuta per la provvigione, con un limite massimo di 1.000 euro per ciascun intestatario del contratto di acquisto. 

Per beneficiare della detrazione è necessario conservare la fattura dell’agenzia immobiliare e indicare la spesa nella dichiarazione dei redditi.

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Consigli per i clienti

Ecco alcuni suggerimenti pratici per gestire al meglio la collaborazione con l’agente e ottenere un accordo trasparente e vantaggioso.

Come negoziare la provvigione

Prima di tutto, informati sulle percentuali medie praticate nella tua zona, così avrai un riferimento concreto. 

Durante la trattativa, inoltre, sii trasparente sul budget e chiedi sempre quali servizi sono inclusi nella provvigione.

In alcuni casi, puoi proporre una provvigione più bassa in cambio di un incarico in esclusiva o concordare un compenso variabile legato al prezzo di vendita o ai tempi di chiusura. 

La chiave è mantenere un dialogo chiaro e cercare un compromesso che soddisfi entrambi.

Cosa controllare nel contratto

Verifica sempre che la percentuale della provvigione sia chiaramente indicata, insieme al momento in cui diventa esigibile (compromesso o rogito). Controlla la durata dell’incarico e le condizioni di recesso, così da sapere come comportarti in caso di cambi di programma. 

Fai attenzione anche all’eventuale clausola di esclusiva, che ti impedirebbe di affidare la vendita ad altre agenzie nello stesso periodo, ed eventuali penali e costi aggiuntivi, per evitare sorprese.

Domande da fare all’agente

Non avere paura di fare domande dirette, ad esempio: “Da quanto tempo lavori nel settore?”, “Hai già venduto immobili simili al mio?”. Chiedi quali strategie di marketing utilizzerà per promuovere la casa e su quali canali verrà pubblicizzata. 

È utile anche chiarire fin da subito i tempi medi di vendita e la frequenza con cui riceverai aggiornamenti. Queste informazioni ti aiuteranno a capire la professionalità dell’agente e a stabilire un rapporto di fiducia basato sulla trasparenza.

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