Quanto costa accatastare una casa: guida pratica ai costi e alle procedure

Costanza Arbinolo
Autore

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Accatastare una casa è un passo fondamentale per chi possiede un immobile o intende acquistarlo, poiché garantisce la regolarità e la correttezza dei dati catastali. Questa procedura consente di registrare ufficialmente l’immobile presso il Catasto, un registro che raccoglie informazioni su terreni e fabbricati

Ma accatastare una casa quanto costa esattamente? 

In questo articolo, esploreremo non solo i costi associati a questa operazione, ma anche le procedure necessarie e i documenti richiesti, offrendo una guida pratica per comprendere meglio questo processo essenziale. Scopriremo insieme le voci di spesa principali e come affrontarle al meglio, per rendere il tutto più semplice e chiaro.

Cos’è l’accatastamento

L’accatastamento è il processo attraverso il quale un immobile viene registrato ufficialmente nel Catasto, un archivio pubblico che raccoglie dati su terreni e fabbricati esistenti sul territorio nazionale. 

Questo registro ha lo scopo di identificare e classificare gli immobili per fini fiscali e amministrativi. Ogni immobile, una volta accatastato, riceve una specifica identificazione che ne definisce le caratteristiche principali, come la destinazione d’uso e la superficie. 

L’accatastamento è obbligatorio per tutte le nuove costruzioni, le modifiche significative agli immobili esistenti e in caso di compravendita. Oltre a garantire che l’immobile sia in regola con le leggi vigenti, l’accatastamento è essenziale per determinare la corretta tassazione dell’immobile stesso. 

Pertanto, comprendere cos’è e come funziona l’accatastamento è fondamentale per chiunque possieda o intenda acquisire un immobile.

Perché è importante l’accatastamento

Accatastare una casa è un atto di grande importanza per vari motivi. 

Innanzitutto, l’accatastamento garantisce la regolarità e la correttezza dei dati catastali, fondamentali per la gestione fiscale dell’immobile. 

Senza un regolare accatastamento, potrebbero sorgere problematiche legate alla determinazione delle imposte e delle tasse dovute. Inoltre, l’accatastamento è essenziale per ottenere il certificato di abitabilità o di agibilità, documenti necessari per poter vivere o utilizzare l’immobile.

In caso di compravendita, la corretta registrazione catastale è imprescindibile per la validità legale della transazione. Infine, l’accatastamento permette di avere una base solida e aggiornata per qualsiasi futuro intervento edilizio o modifica strutturale sull’immobile. Per tutte queste ragioni, è fondamentale accatastare correttamente la propria casa, evitando così potenziali complicazioni legali e amministrative.

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Quando è necessario

L’accatastamento è obbligatorio per tutte le nuove costruzioni prima che possano essere utilizzate o vendute. Questo assicura che l’immobile sia correttamente registrato e conforme alle normative vigenti. 

È richiesto, inoltre, quando vengono apportate modifiche significative a un immobile esistente, come ampliamenti, cambiamenti di destinazione d’uso o ristrutturazioni che alterano la struttura originaria.

In caso di compravendita, l’immobile deve essere accatastato correttamente per garantire la legalità della transazione e per evitare complicazioni future. 

Anche in situazioni di successione ereditaria o divisione patrimoniale, l’accatastamento aggiornato consente la corretta gestione delle proprietà. 

Infine, in presenza di edifici storici o in aree soggette a vincoli paesaggistici, l’accatastamento può essere richiesto per monitorare e tutelare il patrimonio edilizio esistente.

Cosa succede se l'immobile non è accatastato

Un immobile non accatastato rappresenta una situazione critica sia dal punto di vista legale che commerciale. 

Senza accatastamento, infatti, l’immobile non risulta ufficialmente registrato nei registri catastali, e di conseguenza non può essere venduto, affittato o essere oggetto di pratiche notarili come mutui, iscrizioni di ipoteca o successioni.

Inoltre, non è possibile determinare con certezza il valore fiscale e patrimoniale dell’immobile, elemento necessario per il calcolo di imposte e tributi. 

Oltre a ciò, il notaio non può procedere al rogito finché la situazione non viene regolarizzata, perché l’immobile risulta “non conforme” ai requisiti catastali previsti dalla legge.

In caso di costruzioni o modifiche non dichiarate, l’Agenzia delle Entrate può anche imporre sanzioni economiche, oltre all’obbligo di aggiornare la planimetria e di completare la pratica di accatastamento.

Per questo, prima di avviare una vendita o un processo di valorizzazione, è sempre consigliabile verificare la regolarità catastale e, se necessario, incaricare un tecnico abilitato (geometra o architetto) per sanare eventuali difformità.

Chi deve fare l'accatastamento

L’obbligo di accatastare un immobile spetta sempre al proprietario o, in generale, al soggetto titolare di un diritto reale sull’immobile (come usufruttuario, enfiteuta o titolare del diritto di superficie). La pratica di accatastamento, ad ogni modo, deve essere eseguita da un tecnico abilitato, come un geometra, un architetto o un ingegnere iscritto al rispettivo albo professionale.

Il tecnico si occupa di redigere la planimetria catastale, calcolare la rendita presunta e trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate - Catasto Fabbricati tramite la procedura telematica DOCFA.

Una volta completata, la pratica produce l’iscrizione ufficiale dell’immobile nel Catasto e assegna la rendita catastale, necessaria per il pagamento delle imposte e per la stipula di eventuali atti di compravendita.

Nel caso di nuove costruzioni, è il costruttore o il proprietario che deve incaricare il tecnico prima del rogito notarile; mentre per ristrutturazioni o variazioni edilizie, l’obbligo di aggiornare il catasto scatta ogni volta che cambia la consistenza o la destinazione d’uso dell’immobile.

costo

Quanto costa accatastare una casa

Uno degli elementi che più incide è la tipologia di intervento richiesto: l’accatastamento di una nuova costruzione richiede un lavoro più complesso rispetto alla semplice variazione catastale di un immobile già registrato.

La dimensione e la destinazione d’uso dell’immobile influiscono direttamente sul tempo necessario per i rilievi e sulla mole di documentazione da produrre. Anche la zona geografica può fare la differenza: in aree urbane con elevata richiesta di servizi tecnici, i costi tendono a essere più alti rispetto ai piccoli centri.

Un altro aspetto spesso trascurato è la necessità di regolarizzare difformità edilizie prima della presentazione al Catasto. Se emergono discrepanze tra lo stato reale dell’immobile e la planimetria depositata, sarà necessario intervenire con pratiche aggiuntive (come una CILA o una SCIA), con un conseguente aumento del costo complessivo.

In media, per un’abitazione di dimensioni standard, l’accatastamento può oscillare tra i 300 e i 1.000 euro, a seconda della complessità della pratica e dell’onorario del tecnico incaricato. Tuttavia, investire in una pratica catastale ben eseguita significa evitare ritardi, sanzioni e problemi futuri in fase di vendita o successione: un costo che si traduce in sicurezza e valore nel tempo.

Una rendita catastale aggiornata è indispensabile anche per calcolare correttamente le tasse per vendere la casa, poiché l’importo delle imposte dipende dal valore catastale e dalla tipologia dell’immobile.

Tariffe e spese amministrative

Le tariffe professionali possono comprendere diversi servizi legati alla pratica di accatastamento. 

In generale, i costi si suddividono in:

  • compensi professionali, come l’onorario del geometra, architetto o ingegnere incaricato di redigere e presentare la documentazione. Le tariffe possono essere applicate su base oraria o a forfait, in base alla complessità dell’immobile e alle normative locali;
  • spese amministrative, come i costi richiesti dal Catasto e dagli enti locali per la registrazione dell’immobile, come diritti di segreteria, imposte di bollo e altri tributi minori, che variano in base alla tipologia di pratica e alla zona;
  • costi aggiuntivi, che possono derivare dalla richiesta di certificati o permessi particolari, necessari se l’immobile è soggetto a vincoli paesaggistici, storici o ambientali.

Costo del tecnico abilitato

Il costo del tecnico abilitato, come un geometra o un architetto, rappresenta una delle spese principali nell’accatastamento di una casa. 

Questi professionisti sono responsabili della redazione e della presentazione delle pratiche catastali e del rilievo tecnico dell’immobile. 

Le tariffe possono variare in base alla complessità del lavoro richiesto e alla località in cui l’immobile si trova.

In genere, il compenso del tecnico può essere calcolato su base oraria o come cifra fissa per l’intero progetto. 

La complessità dell’immobile, come la presenza di modifiche strutturali o di ampliamenti, può incidere notevolmente sul costo finale. Inoltre, in alcune aree, i tecnici possono applicare tariffe più elevate a causa della maggiore domanda di servizi professionali.

Procedura per accatastare una casa

La procedura di accatastamento inizia con la raccolta della documentazione necessaria:

  • planimetria catastale aggiornata; 
  • visura catastale;
  • dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica; 
  • eventuali permessi edilizi; 
  • se richiesto, il certificato di destinazione d’uso. 

Tutti questi documenti servono a dimostrare che l’immobile rispetta le normative vigenti e può essere regolarmente registrato.

Una volta predisposti i materiali, la pratica viene trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate – Catasto Fabbricati tramite la procedura DOCFA. Il sistema consente di inserire nuovi immobili o aggiornare quelli esistenti in base a variazioni di superficie, destinazione o struttura. 

Dopo l’invio, l’Agenzia può richiedere chiarimenti o integrazioni, che devono essere forniti per completare l’iscrizione.

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Tempistiche e scadenze

Generalmente, il processo di accatastamento richiede diverse settimane

È importante pianificare in anticipo, poiché i tempi possono allungarsi se l’Agenzia delle Entrate richiede ulteriori chiarimenti o documenti integrativi.

In termini di scadenze, la documentazione deve essere presentata entro i termini previsti dalla legge, specialmente in caso di nuove costruzioni o modifiche significative a un immobile esistente. 

Deve essere, dunque, presentata entro 30 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o da quella in cui l’immobile diventa utilizzabile: ritardi nella presentazione possono comportare sanzioni amministrative o complicazioni legali.

Errori da evitare

Uno degli errori più comuni è la presentazione di documentazione incompleta o errata. È essenziale verificare che tutti i documenti necessari siano aggiornati e accurati prima della presentazione.

Un altro errore frequente è il mancato rispetto delle tempistiche e delle scadenze legali, che può comportare sanzioni o complicazioni burocratiche. Pianificare in anticipo e consultare un tecnico abilitato può essere di grande aiuto per evitare ritardi.

Affidarsi a professionisti poco qualificati o non abilitati, inoltre, può portare a errori nella compilazione delle pratiche catastali

Infine, trascurare di verificare la conformità dell’immobile alle normative edilizie può portare a problemi legali.

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